04/07/08

Il danno e la beffa

Normalmente vengo a Paternopoli a fine-settimana alterni.
L’occasione del Congresso del PD mi ha fatto ritornare con piacere per partecipare a un evento che ritenevo importante e per il quale mi sentivo moralmente coinvolto.
Sono arrivato sabato 21 ad ora di pranzo.
Nel pomeriggio sono uscito preoccupandomi di capire dove si svolgeva l’imminente congresso. Ho incontrato un amico, attivo simpatizzante del PD, a cui ho chiesto l’informazione e con stupore sono venuto a conoscenza che lui non ne sapeva nulla. Al momento sono rimasto un po’ interdetto, ho pensato: lui magari non sa, ma sicuramente ci sarà modo di informarmi. Ho consultato un paio di bacheche poste in alcuni locali commerciali del paese, ma niente, il nulla. Sono andato all’ottagono presso il centro CEPAS, niente. Sono passato più volte per i locali dell'ex palestra, dove sono state celebrate le primarie del 14 ottobre, anche qui nulla. Ho fatto una telefonata ad un amico che ritenevo potesse essermi d’aiuto perché impegnato nel PD, gli ho chiesto cosa stesse succedendo. Lui mi ha risposto che era a conoscenza della trovata convergenza sulle liste unitarie per i delegati provinciali ma nulla sapeva per l’assemblea comunale. Sulla base di queste informazioni ho dedotto che c’era qualcosa che non tornava. Se non c'era l'incontro, si stava sottraendo di fatto l’anima del congresso alla cittadinanza di Paternopoli, era scomparso “il dibattito”, ciò che per me rappresenta la base della politica e dell’impegno sociale, il senso del “fare politica”. Era scomparso il luogo dove il pensiero critico sui problemi del paese si potevano manifestare al pubblico. Scompariva il luogo dove presentare progetti e impegni per il futuro imminente e dove smetterla sul chi so io e chi si tu.
Mi sono detto domani vedremo! Domenica esco a prendere un aperitivo con degli amici e verso le 11.30 vedo che si sta affiggendo in varie parti del paese un comunicato in cui si dichiara che, presieduta dal DOTT. VITTORIO GRAPPONE, delegato dalla coordinatrice provinciale del PD, Vanda Grassi, il giorno 21 giugno 2008 si era celebrata l’Assemblea Comunale del PD (congresso comunale), in cui erano stati eletti:
14 componenti in rappresentanza del “Coordinamento Comunale”
Il coordinatore cittadino, FORGIONE ANDREA
Il vice-coordinatore cittadino, GIUSTO RAFFAELE
Il presidente di garanzia del circolo DOTT. ROBERTO PALERMO
Il presidente del Comitato dei saggi, DI RIENZO MARIO
La responsabile del movimento femminile DOTT.SSA ANNARITA COLANTUONO
Ed altro.
Meravigliato, alla vista di un simile comunicato, ho chiesto dove fosse stato svolto questo congresso avendo come risposta “giù al pozzo”.
Per fortuna ho incontrato il DOTTOR VITTORIO GRAPPONE al quale ho chiesto delucidazioni, del come mai un avvenimento di tale portata non fosse stato pubblicizzato, che avete fatto? Ve la siete cantata e ve la siete suonata? Il dottore mi ha fatto presente che non avrebbe risposto a domande con insinuazioni simili contenute all’interno. Mi sono corretto, ho chiesto scusa per l’insinuazione e ho riformulato la domanda: perché non si è proceduto a fare pubblicità dell’avvenimento? Il dottore risponde è scritto su tutti i giornali che vuoi anche i manifesti? Giustamente per Paternopoli sarebbe troppa innovazione, se ne fa un uso cosi parsimonioso dei manifesti da noi.
Va bene! Passiamo alla domanda successiva, dottore perché l’assemblea si è svolta in via pozzo?
Risposta: cosa credevi che la facevamo da te sotta a la libbraia? Noi l’abbiamo fatta presso il circolo del PD di Paternopoli M.L.King, è una vita che esiste.
Va bene dottore! Ha redatto i verbali dei lavori dell’assemblea?
Risposta: Certo che li ho redatti i verbali!
Domanda: Visto che avrei voglia di vederli e farne una copia, li possiamo andare a prendere? Risposta: Veramente adesso starei aspettando tizio, magari oggi nel pomeriggio!
Domanda A che ora?
Risposta: Le 15.30 qui da Annarita.
La discussione è terminata rimandandoci al pomeriggio.
Mi sono recato alle 15.30 di Domenica 21 all’appuntamento per prendere visione dei verbali, ma ahimè i verbali non c’erano, mi sono stati “negati”. Il DOTT. VITTORIO GRAPPONE, delegato dalla coordinatrice provinciale, mi ha risposto che lui, avendo impersonato il ruolo di “integerrimo burocrate”, ha chiamato la coordinatrice la quale gli ha detto che per chi volesse i verbali sarebbero stati disponibili e consultabili a metà settimana, presso la segreteria provinciale ad Avellino, e che se volevo potevo sempre fare ricorso presso la commissione elettore (?) che era stata istituita apposta per chi aveva problemi come me.
Non soddisfatto della risposta, ho insistito ulteriormente sulla richiesta di vedere i verbali, argomentando che non era necessario tutto questo zelo, ma era semplicemente una questione di trasparenza. Ed in fondo non ero un estraneo, ma in qualità di aderente al PD, consentirmi di vedere i verbali, in effetti mi era dovuto. La risposta? Non facciamo camera caritatis, te l’ho detto, sono e voglio essere un integerrimo burocrate. A metà settimana vai in direzione ad Avellino e vedi ciò che vuoi.
Questa in sintesi è la storia, i verbali mi sono stati negati, chissà il perché?
Cosa si potrebbe dire al DOTT. VITTORIO GRAPPONE, delegato dalla coordinatrice provinciale del PD, Vanda Grassi, a presiedere il congresso comunale di Paternopoli, con funzione di garanzia (per me e) delle minoranze e del rispetto delle regole?
1. che la differenza che intercorre tra un integerrimo burocrate e un semplice facente funzione sta nel fatto che l’integerrimo burocrate lascia guidare il suo operato solo e solamente dalle norme e dalle regole a lui fornite, mentre il facente funzione, le regole non sente il bisogno di leggerle, si presta a gestirle “come occorre”;
2. che chi assume la delega provinciale per presenziare un congresso comunale dovrebbe sapere quantomeno che sta avocando a se stesso l’onere dell’imparzialità e della trasparenza nei confronti di tutti gli aderenti al partito, compresa la cittadinanza, nessuno escluso.
3. che chi si era assunto l’onere della delega a presenziare un congresso comunale, se si maschera dietro l’auto definizione di “integerrimo burocrate", integerrimamente avrebbe dovuto far rispettare il regolamento. Esso prevedeva che l’intera giornata di domenica 22 giugno, dalle 8.00 alle 22.00, doveva essere destinata al voto per eleggere il coordinamento comunale e i delegati all’assemblea provinciale, che doveva essere composto al 50% da donne, “senza se e senza ma”. Non si capisce perché tutto il processo si è concluso il giorno 21, come da lui verbalizzato e certificato. Evidentemente il burocrate ha pensato che il voto è sostanzialmente un opzional, del quale si può anche fare a meno, al pari della percentuale di differenza di genere;
4. che questo congresso è definito "Congresso di radicamento del Partito Democratico sul territorio provinciale" e serve a costituire ed a far nascere ufficialmente i circoli sul territorio. Quindi solo con questo congresso nascono i circoli ufficiali, così come è già avvenuto nel resto d’Italia. A Paternopoli, ad oggi, non è mai esistito alcun circolo ufficiale del PD e definendo un’abitazione privata quale circolo ufficiale del PD si fa un uso assolutamente improprio del termine. Il circolo che mio fratello, Federico, ha in gestione, e che invito a chiudere prontamente, non ha mai avuto la presunzione di essere “il” circolo del Pd”, ma è sempre stato un luogo di ritrovo per simpatizzanti di questo partito e la sua non ufficialità è contenuta nello stesso nome che porta “Circolo Amici del PD di Paternopoli”. E mai in nessun documento ha arrogato a se formulazioni di ufficialità. In ogni caso resta fermo il principio che, per definirsi pubblica, un’assemblea, seppure tenuta in luogo privato, deve essere adeguatamente pubblicizzata, cosa che innegabilmente non è avvenuta.
5. che chi non ha nulla da occultare e ritiene corretto il suo operato non si nasconde dietro l’alibi della telefonata alla coordinatrice e all’epiteto di “integerrimo burocrate”. Purtroppo, il comportamento del Delegato Dr. Grappone lascia il sospetto che se l’è cantata e sonata ra sulo. Questo è quello che appare, la verità in questo caso è indifferente.
6. che chi si candida a presenziare un congresso, dovrebbe almeno osservare ciò che fanno gli altri partiti per praticare quella che forse è l’attività base di un individuo nel processo di crescita e sviluppo: l’emulazione. Rifondazione Comunista ha fatto il suo congresso pochi giorni or sono in modo “pubblico e pubblicizzato”; Forza Italia ha tenuto il suo congresso pubblico e pubblicizzato, la Margherita teneva i suoi congressi al pubblico e pubblicizzandoli, come pure i DS hanno sempre tenuto congressi pubblici e pubblicizzati. Attrezzarsi ad emulare non sarebbe stato sforzo cosi pesante.
Alla luce di queste premesse voglio ribadire :
· Che non mi riconosco in alcun modo nel comunicato apparso nella mattinata di domenica 22 giugno a firma e certificazione del dott Vittorio Grappone, in quanto assolutamente irrispettoso del Regolamento del Congresso.
· Che le persone in detto documento menzionate, anche e soprattutto quelle occultate (i 14 eletti al coordinamento comunale chi sono? Perché non sono nominati?), non mi rappresentano in alcun modo, essendosi resi corresponsabili, almeno fino a prova contraria, di una interpetrazione della politica che non mi appartiene. La politica per me è altra cosa da quanto accaduto, assistito e non assistito, nei giorni 21 e 22 giugno 2008 a Paternopoli.
· Che le uniche personalità che al momento mi rappresentano sono il segretario nazionale, On. Veltroni Walter, l’on Dalema Massimo e l'on Enzo de Luca eletti nella circoscrizione Campania, l’on. Tino Iannuzzi , segretario regionale, l'on Alberta de Simone, componente del direttivo nazionale del Pd, e chi verrà eletto Segretario Provinciale;
· Che non ho alcuna intenzione di ricorrere ad alcun comitato elettorale di garanzia e non chiederò l’annullamento del congresso perché non ho obbiettivi da raggiungere se non quello di segnalare che è stata perpretata un beffa e sono state calpestate le regole che il PD Irpino si era dato.
· Che al momento non ambisco nè a incarichi nè a titoli, pur avendone i requisiti, né mi sono adoperato per tale scopo con un’attività convulsa e spasmodica di raccolta adesioni. Come si potrà notare nelle liste allegate non ci sono nominativi direttamente riferibili alla mia persona, se non quelli dei miei familiari.
Queste righe rappresentano il sentimento intimo e personale di chi sente di aver ricevuto un danno e una beffa; che desidera rendere pubblico il proprio stato d’animo indirizzandolo a chi, come lui, si riconosce o ha pensato di riconoscersi nei valori del Partito Democratico (circa 500 elettori alle ultime elezioni solo a Paternopoli), nei suoi vertici e nei suoi rappresentanti; si rivolge a chi ha versato la quota di 3,00 euro dichiarando la propria adesione convinta e volontaria con l’intento di partecipare al congresso.
Mi rivolgo a chi,come me, credeva di avere almeno il diritto di discutere senza nulla pretendere e di non essere considerato soltanto un numero di tessera, o, quantomeno, credeva di meritare di essere pubblicamente avvisato per risparmiarsi un inutile viaggio.
Mi rivolgo alle donne e agli uomini del Partito Democratico che considerano il pluralismo una ricchezza e scelgono il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise.
Mi rivolgo a chi interpreta la politica quale impegno di responsabilità sentendo il dovere di doversi confrontare e di dare conto del proprio operato.
Mi rivolgo, per renderli maggiormente partecipi di quanto avvenuto, a quelli che, fra i circa 130 che avendo versato la quota per partecipare al congresso, possano aver avvertito lo stesso mio stato d’animo.
Questa è la lista delle adesioni sottoscritte a Paternopoli, estrapolata dalla lista provinciale liberamente consultabile e pubblicata dal sito del PD Irpino (www.pdavellino.it)
Antonio Troisi

1 commento:

Anonimo ha detto...

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