24/11/16

Il NO tutela la tua salute



Credo fosse il 1985 quando un mio compagno d’istituto mi invito ad una manifestazione contro il nucleare che si teneva a Ponte Mammolo, nella periferia orientale romana poco distante dalle sponde dell’Aniene dove lui era cresciuto, ero più che un “pischello” e fui molto colpito da quell’esperienza. La mia prima manifestazione a difesa dell’ambiente. In strada con qualche centinaia di ragazzi a dire NO ad una tecnologia  pericolosa ed antieconomica. Da li a qualche anno fu celebrato il referendum e gli italiani pronunciarono il loro NO alla casta di quel mondo imprenditoriale che se ne fregava dell’ambiente ma gli importava solo di far soldi con le tasse dei contribuenti.
Qualche anno fa in Campania vivemmo una grave crisi ambientale dovuta al problema della cattiva gestione dei rifiuti urbani. La crisi ancora non e terminata. Bene qualche mente eccelsa penso bene che i campi del Formicoso raccontati nei viaggi poetici del “Paese dei Coppoloni” di Vinicio Capossela fossero il luogo adatto per realizzare una bella discarica dove seppellire tutta la monnezza della Regione Campania. Insieme a tanti Irpini ci fu un movimento popolare che disse NO a quello scempio ambientale.
Questa primavera siamo stati convocati alle urne per pronunciarci sul referendum sulle trivelle. In 13 milioni abbiano detto NO alle trivelle, purtroppo senza raggiungere il quorum.
Quindi dire NO, almeno per come lo intendo io, rappresenta un modo di vedere il mondo meglio di chi me lo vuole peggiorare. Non un partito preso ma un diritto a tutelare la qualità della mia e dell’altrui esistenza, presente e futura.
Quest’oggi due notizie mi hanno colpito. La prima proveniente dalla Francia dove l’Ente Nazionale per l’Energia Atomica ha di fatto chiuso 19 centrali nucleari per ragioni di sicurezza strutturale. Per l’Italia ciò comporta un aggravio sui costi d’importazione di energia elettrica stimato in circa un miliardo di euro nel prossimo bimestre. Ancora non si sa per i periodi a seguire. La seconda in sede europea (Rapporto dell’Agenzia Europea Ambiente) dove si e calcolato che le morti premature dovute agli effetti dell’inquinamento da smog in Europa sono stimate in più di 467.000 individui nel 2013, una citta come Bologna, l’intera provincia di Avellino, cancellata dalle cattive politiche energetiche ed industriali.
Tra qualche giorno siamo chiamati ad esprimerci sul referendum costituzionale. Nel merito con la modifica al titolo quinto della Costituzione la politica energetica da  materia concorrente tra Stato e Regione diventa materia esclusiva dello Stato. Pertanto se passasse la riforma, qualora lo Stato decidesse, [come gia ha fatto con lo “Sblocca Italia”] nel territorio di Gesualdo o di Villamaina o di Nusco, di voler realizzare un campo petrolifero, i cittadini nulla possono e non c’è nessun consigliere regionale che si e votato o sostenuto cui far presente che gli effetti nocivi sulla salute ricadono anche su i suoi figli e i suoi nipoti.
Mi domando ma veramente conviene votare si? Conviene barattare certezze e diritti con incertezze e impotenza?
Sé faccio un po’ di mente locale “la Casta” non mi sembra che stia con il NO. Petrolieri, faccendieri, Confindustria, grandi gruppi bancari tifano per i loro affari non certo per la nostra salute, e i loro affari si coltivano molto, ma molto meglio con politici sganciati dal territorio e con cittadini che contano meno.
Non sto sereno voto NO!

Antonio Troisi

12/10/16

Un iscritto al PD può e forse deve votare NO


Non si può essere leali ad una riforma costituzionale sbagliata, a prescindere da chi l'ha proposta, anche se a proporla é  stato il partito a cui sei iscritto.
Un cittadino italiano non si può accontentare di una riforma inutile, che di fatto non migliora la vita dei cittadini.
Non è la quantità di leggi che produci a migliorare la vita dei cittadini, ma la qualità. Qualità significa soprattutto semplicità nell'essere compresa, di essere applicata, di essere rispettata, e soprattutto efficace rispetto agli obbiettivi sociali che ne hanno richiesto la redazione, che dovrebbero essere finalizzati a Migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Questa legge costituzionale é poco chiara, é scritta male, e non migliorerà affatto la mia e l'altrui esistenza. Io non sto sereno e voto NO.
Diverse sono le cose che non tornano, ad esempio:
- si annuncia il superamento del bicameralismo paritario, causa di tutti i mali italiani, ma nei fatti la riforma introduce il bicameralismo confuso che anziché accelerare la redazione delle leggi la potrebbe rallentare;
- si annuncia in pompa magna la riduzione dei costi della politica, ma nei fatti saranno solo  una cinquantina i milioni di risparmi stimati su un miliardo e mezzo di euro spesi ogni anno per far funzionare la macchina legislativa, di fatto solo il tre per cento (3%) del costo totale;
- si prospetta che a far i senatori saranno sindaci e consiglieri regionali. Ma qualcuno si è posto la domanda: come potrà un sindaco, una Raggi o un De Magistris o un Nardella o un De Luca, con tutte le complessità connese al mandato, dedicarsi a far leggi per lo stato italiano?
Comprendo i mal di pancia e le difficoltà di un dirigente di partito ma io non starei sereno voterei NO senza aspettare la modifica alla legge elettorale che c’entra relativamente.  La Costituzione, se viene modificata rimarrà quella per decenni e rimetterla a posto da simili danni sarà difficilissimo. Perché pentirsi?
Un dirigente politico deve fare scelte, anche dolorose, l'importante che vadano nella direzione dei cittadini. Perché dovrebbe essere accettato l'imperativo categorico "tutto ciò che è fare, che è azione, é giusto. Senza se e senza ma. E se non sei d'accordo quella é la porta" ?
Come in illo tempore declamò Crozza: vabbene che tu voglia ristrutturare il mio appartamento, ma se mi metti il wc nel soggiorno ti dico NO, e tu cambia mestiere!

#nonstoserenovotoNO 
Antonio Troisi